Negli anni ‘50, la conquista dello spazio dà inizio a una nuova età dell’oro per i fumetti e le pulp magazines (riviste poco costose costituite da testi serializzati) dedicate alla fantascienza, che spingono i confini del mondo verso l’infinito interstellare. Pianeti lontani, creature extraterrestri e astronavi sono diventati oggetti popolari nell’immaginario collettivo e fonti di ispirazione in molti altri campi. Quando Yuri Gagarin effettua il primo volo nello spazio nel 1961, o quando Armstrong e Buzz Aldrin camminano sulla luna nel 1969, gli stessi eroi dei fumetti viaggiano nel cuore dell’infinito, incontrando piccoli uomini verdi e UFO. Sulla terra, i designer attingono alle mode della fantascienza e progettato oggetti dalle forme evocative. Alcune di queste innovazioni le ritroviamo oggi nelle mostre alla Maison d’Ailleurs, così come nelle collezioni heritage di Audemars Piguet. Il segnatempo 5200, che ricorda un disco volante che risale al 1963 ne è un ottimo esempio.
Durante gli anni ‘70, quando gli schermi televisivi invadono le case occidentali, la mania dell’esplorazione spaziale continua a ispirare i designer. Negli atelier di Le Brassus, ad esempio, nasce nel 1974 il “5451”, la cui cassa assume la forma caratteristica dei televisori e degli schermi di controllo di cui deve essere dotata qualsiasi base spaziale o macchina volante futuristica. In questo modo di coniugare il futuro al presente, anche altri orologi si sono integrati nell’universo dei supereroi cinematografici, come il Royal Oak Offshore Survivor del 2008.